Percorriamo Via Po fino a Via Pontida sulla nostra destra. Ormai abbiamo imparato a leggere nelle architetture i segni del passato: una edicola con la Madonnina, l’arco di una finestrella, un portone in pietra. Proseguiamo in Via Pontida lasciando alla nostra sinistra la scuola materna. La Via del Mottarello conduce al torrente Vellone e al percorso Vita dedicato a Fiorella Noseda.
Difronte a noi una magnifica cascina ristrutturata e sulla sua destra l’inizio di una bella rizzada. In fondo a questa, ci troveremo a dover attraversare la carrabile via Saffi. Dall’altro lato, ci aspetta una vecchia cappelletta che indica il proseguimento del sentiero acciottolato.
La minuscola Cappelletta dedicata a San Rocco presenta affreschi riconducibili alla fine del XV o inizio XVI secolo. Si tratta di immagini taumaturgiche, cioè realizzate nei punti di passaggio obbligato per scongiurare la trasmissione della pestilenza. La Vergine in trono con il bambino è affiancata dai Santi Sebastiano e Rocco. Accanto a loro compaiono Santa Caterina di Alessandria e San Bernardino da Siena. In basso è leggibile una Pietà e i resti di uno strato successivo di affreschi. I titoli indicano che vi erano raffigurati Sant'Ambrogio, Santa Francesca e Sant'Aurelio, Santi Patroni della famiglia Bianchi.
La rizzada scende velocemente tra cascine in pietra e case moderne. Al termine del percorso sulla nostra sinistra, il camminatore
è invitato ad una ultima sosta in prossimità di un crocifisso in legno. Raggiungibile tramite alcuni scalini in acciottolato,
circondato da una siepe e posto sopra un semplice cippo, il Cristo saluta il viandante ricordando la transitorietà della Vita.
Tramite la Via San Cassiano rientriamo all’inizio del nostro percorso.
Testi di Carla Tocchetti
Per approfondimenti: Velate, Storia e segni del tempo, Centro Culturale Velate, Nicolini, Gavirate, 1990
Si ringraziano: Giuliano Tognella, Fausto Bonoldi de La Varese Nascosta.